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Programmazione del

TOUR del Peloponneso 2011
Bari - JGOUMENITSA e
da Patrasso a ELAFONISSOS




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DESCRIZIONE DEL TOUR DEL

PELOPONNESO by Alfaromeo 159 SW

Essendo Patrasso il punto di partenza più frequente per visitare il Peloponneso, è da qui che l’itinerario ha inizio, provenendo dal Ponte di Rio e da Jgoumenitsa dove siamo sbarcati con traghetto da Bari.

La prima meta è Paralia, nei pressi di Pyrgos, una splendida spiaggia di sabbia bianca e fine, tanto per saggiare immediatamente le spiagge secondarie di questa parte della Grecia, che fin da subito si rivelano non facili da scovare.

Olimpia, patria delle Olimpiadi, è una tappa obbligatoria.  Il biglietto per il sito costa 9€ compresa l’entrata al museo archeologico dove fanno bella mostra di se le statue dell’Hermés e della Nike, oltre, nel salone centrale, alle statue dei due maestosi peristili dell’imponente tempio di Zeus.

Nella zona di Olimpia abbiamo soggiornato presso l'Olympion Village Studios di Zacharo, molto bello' confortevole e vicino al mare, una splendida spiaggia di sabbia fine, come tutta la costa occidentale del Peloponneso, la più balneabile.

Lasciata la zona di Olimpia e Zacharo si prosegue verso sud per giungere ad una delle mete marinare più belle del Peloponneso, assolutamente da non perdere, la spiaggia di Voidokilia a 14-15km a nord di Pylos e circa 26 di Methoni: un cerchio sabbioso simile ad un atollo, con una sola apertura al mare, chiuso alle estremità da due scogliere alte qualche decina di metri.  Serve un pizzico di fortuna per trovare la via buona per arrivarvi, ma noi abbiamo la giusta “ricetta”: provenendo da Pylos va ignorata la prima indicazione a sinistra (che dopo uno sterrato di oltre 1km porta ad un piazzale dove parcheggiare per poi proseguire a piedi per un altro chilometro) continuando per 4,8km fino alla successiva traversa a sinistra, da imboccare per poi seguire per 3,5km i segnali “sito archeologico” e “voidokilia”.   Quando inizia il facile sterrato si è a soli 800 metri dall’ampio parcheggio dietro alla spiaggia.

Voidokilia beach (Costa Navarino):

Le due città principali della zona, Pylos e Methoni, sono villaggi di pescatori sviluppatisi in fretta a misura della grande affluenza turistica che c’è in alta stagione. 

Pylos sorge in una rada incantevole, caratterizzata da una notevole ampiezza ma semichiusa al largo dall’Isola di Sfaktiria e da un faraglione.  Arrivando da nord si può godere della vista dall’alto sul porticciolo turistico e sul borgo incastonati in tale mirabile contesto.   Il paese è invero piacevole ma un po’ caotico di giorno anche fuori stagione come ora.  A Pylos il migliore pernottamento lo offre l’affittacamere “Rooms 12 Gods”, venendo da nord lo si trova sulla destra lungo la ripida discesa.

Terminato il giro della penisola Messenica (da cui proviene la popolazione che fondò la nostra Messina) prepariamoci ad uno dei percorsi in assoluto più suggestivi: da Kardamili (35km a sud di Kalamata) ad Areopoli e poi il giro del Mani è quanto di più magnifico si possa trovare nel Peloponneso.  La qualità dell’asfalto, come sempre in Grecia, è alquanto variabile, dallo scarso all’ottimo ma con una presenza di ottimo maggiore della media. Poco prima di Kardamili (famosa come base per il trekking sui monti del Taigeto) la visuale si apre in un panorama mozzafiato.  Il paesaggio muta radicalmente una manciata di chilometri prima di Areopoli.  Le schiere di ulivi e la ricca vegetazione vengono sostituite dall’aspro territorio del Mani Laconico (mai chiesti da dove derivi il termine “malinconia”?), una terra dura, sostanzialmente priva di piante a medio e alto fusto.  E’ la roccia qui a prevalere, a farla da padrona.

Tutto il tragitto fin qui effettuato risalta particolarmente alla luce del mattino e del tramonto, tutt’altra cosa, come sempre, rispetto alle ore centrali della giornata.

Areopoli (cittadina che prende il nome da una caratteristica degli abitanti che non è quella di soffrire di aerofagia, bensì di avere un carattere un tempo paragonato a quello di Ares, il Dio della guerra) ci accoglie come un brullo paesino messicano (si, messicano), sferzato dal vento e con la polvere che si solleva da terra.  Ha invece uno splendido centro storico, fatto di case in pietra nella tipica maniera del Mani: le “case torri”.   Il luogo si rianima dopo le 17 (post siesta…no?!), quindi fino a quell’ora non venga in mente a nessuno di transitare con la propria rombante due ruote munita di silenziatore 105db per le strette viuzze, se non si vuole risvegliare quell’oramai sopito antico caratterino degli abitanti. Ad Areopoli abbiamo trovato alloggio presso l'Hotel KOURIS, semplice ma pulito quanto basta.

Il “giro del Mani” è una delle tappe fondamentali del viaggio: partendo da Areopoli in direzione sud dopo qualche chilometro si può entrare a destra alla traversa per la spiaggia di Mézapos, per godere di una splendida veduta su Capo Tigani.  La strada costiera passa da Gerolimenas, piccolo e pittoresco villaggio di pescatori con un paio di taverne sul mare

Successivamente si incontra Alika, superata la quale si inizia a salire a destra per arrivare a Vàthia, il più incantevole dei vecchi borghi Manioti ora semi abbandonati. 

Superata Vàthia si apre un superbo panorama sulle spiagge di Marmàri, le più belle della penisola, dove sarebbe un delitto non sostare un’oretta per un bagno ristoratore. La strada, dopo una serie di curve a precipizio ed in salita-discesa, termina a Porto Kagio. 

Da Aeropoli a Monemvassia la strada non è particolarmente significativa ma neppure brutta.  L’asfalto è come al solito molto vario ma mai eccessivamente accidentato, annotate però il seguente suggerimento: Monemvassia è uno spettacolo irrinunciabile.  Mai fare l’errore di intraprendere un viaggio da queste parti senza programmare una tappa in questa località.  E’ d’obbligo soggiornarvi almeno una notte e noi abbiamo trovato da Petrino, ottimo ed accogliente B&B proprio di fronte all'isola.

Monemvassia è un piccolo borgo medioevale tutt’ora abitato. Si erge nascosto alla vista da terra su di un enorme sperone roccioso in mezzo al mare, collegato alla terraferma da una diga rialzata.  L’accesso è uno solo e nello spiazzo antistante è difficoltoso in piena stagione trovare parcheggio perfino per la moto.   Naturalmente il paese durante il giorno è letteralmente invaso da turisti, per cui occorre recarvisi la mattina presto oppure la sera al tramonto, quando la pace regna sovrana.  Non ci sono mezzi motorizzati, si può solo andare a piedi e gli artigiani edili utilizzano muli per il trasporto delle attrezzature e del materiale.

Monemvassia sorge in una posizione unica al mondo e si è preservata soprattutto grazie all’assenza nelle vicinanze di spiagge particolarmente belle. 

Proseguendo verso sud il nostro viaggio sta entrando nella parte più rilassante della vacanza, perchè ci attende Elafonissi, insieme a Voidokilia il luogo con le spiagge più belle del Peloponneso.  Si tratta di una piccolissima isoletta a qualche centinaio di metri dalla costa e ad essa collegata da un servizio di traghetto con diverse corse giornaliere.   Da Monemvassia a Vinglafia, luogo di imbarco per Elafonissi, sono 40-50 facili chilometri per una stradina stretta e tortuosa ma ben fattibile.  Scavalcando i rilievi si ha inoltre una bella veduta delle due coste.

ELAFONISSOS, spiaggia Siros:

A Elafonissi esistono sostanzialmente due spiagge (entrambe a qualche chilometro dal porto), la migliore è senz’altro Siros, caratterizzata com’è da un sottile istmo sabbioso largo poche decine di metri, lambito dal mare su entrambi i lati e che termina in un piccolo promontorio.  I due lati dell’istmo si aprono a mezzaluna allontanandosi l’uno dall’altro dando luogo di fatto non ad una, ma a due lingue sabbiose.  Una delle due rimane quasi sempre sottovento così che quando in una il mare è mosso, nell’altra è piatto.  All’estremità di una delle due, tendenzialmente naturista, si trova un nuovo campeggio molto confortevole e provvisto di bungalows moderni. 

A Elafonissi non esiste altro che l’omonima borgata, punto di sbarco del traghetto, con varie possibilità di pernottamento anche in confortevoli domatia (rooms to let/to rent).  Noi ne abbiamo scelta una prima sul porto appena riammodernata con frigo, TV, A/C e persino la tenda nella doccia (una vera rarità da queste parti), al prezzo di 30€ a notte trattabili.  Poi ci siamo sistemati in un bellissimo residence nuovo di zecca a sud del paese. Vacanza indimenticabile per le spiagge caraibiche

Durante il ritorno verso nord siamo passati da Sparta (passando a lato del monte Taigeto) e poi da Tripoli e Corinto. Da Corinto a Patrasso merita una menzione il nuovo, costosissimo e appena aperto ponte di Rio che unisce il Peloponneso alla Grecia continentale.  Capolavoro dell’ingegneria civile ed esempio di cosa l’uomo è capace di fare quando investe risorse sul futuro anziché nelle armi.

Poi il nostro viaggio si è concluso a Jgoumenitsa previo pernottamento di passaggio a Parga, incredibile, bellissima ed affollatissima località sulla costa nord-ovest della Grecia con un bel castello che la domina su un promontorio.

PARGA VISTA DAL CASTELLO

Bel viaggio eh?!

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Da non perdere:

-        Olimpia

-        Voidokilia e Costa Navarino

-        il giro del Mani e poi il tratto da Areopoli a Kardamili

-        Monemvassia

-        Elafonissi

-        Il ponte di Rio